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Identità, pensiero, realtà, scelta… banali riflessioni

di Massimo Franceschini

Ri-media-re, per difenderci: in altre culture la parola crisi significa opportunità, è ora perciò che iniziamo a sfruttarla, iniziando a riflettere su noi stessi e la realtà.

La prima riflessione, come spiego nel mio libro, deve necessariamente partire da una decisione consapevole sulla natura della nostra stessa natura: materiale o spirituale.

Da questa decisione dovrebbero scaturirne alcune conseguenze emotive e comportamentali.

Riguardo alla realtà, credo sia ora che iniziamo a comprendere come si formano le nostre idee e se, e in quale modo e misura, possono essere anche tele-guidate.

Può la nostra considerazione della realtà essere effettivamente determinata e guidata da fattori sostanzialmente estranei alla nostra personalità e scelta?

È certamente ovvio che più si allarga lo sguardo, rimanendo nel medesimo punto, più la realtà ci arriva mediata da chi ce la presenta.

Ma riguardo ciò che conosciamo direttamente, quanto e in quale maniera ciò che sentiamo e sappiamo è influenzato da giornali, tv ed equivalenti Web?

Inoltre, come è usata la tanto sbandierata libertà di stampa?

Sappiamo che ogni libertà è niente e può trasformarsi nella sua negazione in assenza di responsabilità.

Quanto senso di responsabilità hanno i media?

È sufficiente un bollino rosso, un avviso che la cosa scabrosa o violenta non sarebbe trasmessa, o sono semplicemente espedienti mascherati da deontologia professionale?

Non ci soffermiamo mai, almeno per un attimo, a considerare quanta parte della realtà sia determinata dagli interessi dei media mainstream?

Quali reali interessi sono in grado di determinare cosa i media debbano far passare come “vero”?

Si dice: i media raccontano la verità, la vita vera, fotografano la realtà.

Siamo sicuri?

Oltre ai crimini contro i diritti umani perpetrati nella presunta “emergenza sanitaria”, quanta parte di una nostra giornata media è influenzata o determinata o caratterizzata da qualche evento spiacevole, criminoso, mostruoso?

Nessuna?

Come come?

Quando va male pochissime volte all’anno?

Addirittura ci sono anni interi senza che veniamo a contatto con certi tipi di cose?

Aaaaaaa…

Quindi, l’ambiente non è così pericoloso come ce lo raccontano… ci sono situazioni, certo, chi può negarlo?

Nel microcosmo delle nostre vite cerchiamo di allontanare i forieri di sventura, nel macrocosmo sociale sopportiamo i media, anche se ci tengono in pugno con il ricatto della paura.

Sarà un caso?

25 settembre 2014 (aggiornato nel luglio 2020)

fonte immagine: Flickr

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