INTERVENTO ALLA MANIFESTAZIONE DEL COMITATO LIBERA PIAZZA GENOVA

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Qui il video del mio intervento

Il 14 agosto Piazza De Ferrari era più organizzata del solito, grazie a Libera Piazza Genova

 

Articolo pubblicato anche su Attivismo.info e Sfero

 

di Massimo Franceschini

 

Per il quarto sabato consecutivo il centro di Genova ha visto una manifestazione contraria al green pass, con corteo finale, questa volta assai meglio organizzati dei 3 sabati precedenti.
Di seguito il testo completo del mio intervento, di cui sono riuscito ad esprimere i punti salienti. 

 

Il mio vuole essere un appello accorato, non solo analitico, non voglio intrattenervi con chissà quale sfoggio di cultura, retorica o con la pretesa che oggi basti uscire da una manifestazione un po’ più sollevati, perché abbiamo assorbito tante energie positive.

Tutto ciò non basta, forse addirittura è controproducente: vediamo tutti che il sistema va avanti senza ostacoli, implementando le sue nefandezze.

Il momento democratico e civile del nostro Paese è gravissimo, siamo giunti al punto della storia in cui la crisi dello Stato di diritto è talmente profonda da mettere in pericolo il nostro stesso “essere cittadini”.

Giusto ieri il giurista Ugo Mattei parlava del fatto che la persona non è più soggetto di diritto, come da diritti umani aggiungerei io, perché siamo arrivati al punto in cui i dispositivi tecnologi si sostituisco ai dispositivi giuridici.

E infatti, coerentemente, Mattei è uno di quelli che da anni ci mette in guardia sulla disgraziata influenza delle corporazioni private, così potenti da travolgere e di fatto riscrivere ogni base giuridica della nostra devastata convivenza – basta ricordare il suo video più famoso in cui spiegava il perché non ci facessero più cambiare la batteria dei telefonini.

E allora cercherò di spiegare meglio la natura del mio accorato appello di oggi, che non vuole essere per forza rassicurante o consolatorio o fideistico verso la nostra reale consapevolezza.

Questo perché se vogliamo chiamarci liberi cittadini, come il Comitato che ha organizzato questa presenza, dobbiamo aver chiara la reale portata di queste 2 parole.

Intanto dobbiamo capire che, di fatto, non siamo più cittadini: il sistema ci ha relegato a sudditi che non possono più discutere politiche decise in ambiti che neanche un normale parlamentare può realmente comprendere appieno, a meno che non faccia parte della cosiddetta cabina di regia, o delle sfere più alte dello Stato.

E veniamo all’altra parola, libertà: finora ci siamo affannati a ripetere la litania che ci spiegava come la libertà inizierebbe e finirebbe, la mia libertà finisce dove inizia la tua o concetti del genere, senza capire che stavamo ripetendo l’ennesimo virus divisivo, apparentemente etico e razionale, ma ormai sorpassato.

Certamente la libertà non può essere un assoluto, pena il suo definitivo tradimento, ma non finisce dove inizia quella degli altri: si compie e si accresce proprio insieme a quella degli altri, a patto che siano consapevoli!

Questo vuol dire, se ci pensiamo bene, che la libertà non può fare a meno dei suoi fratelli, che si chiamano dignità, consapevolezza e soprattutto responsabilità.

Questo è il reale messaggio della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo: dignità, libertà e responsabilità di ogni essere umano, verso se stesso e verso ogni altro essere umano – su questo vi invito a leggere la serie di articoli che ho dedicato ai 30 diritti umani, si chiama I DIRITTI UMANI E LO STATO DELLA CIVILTÀ.

Ecco quindi che è la RESPONSABILITÀ  a mostrarsi come la chiave di volta, la cartina tornasole della nostra reale consapevolezza.

Dobbiamo quindi smetterla di restare nel limbo della semplice critica, giusta quanto vogliamo, che però non scalfirà di un millimetro le fondamenta di questo sistema antidemocratico: ancora sentiamo tanti che sperano in un dialogo con esponenti locali delle istituzioni o dei partiti mainstream, sentiamo tanti discorsi in cui ci si affanna a dei ragionamenti sanitari, epidemiologici, statistici, giuridici o di altro tipo su questa mega finzione che, oggi lo vediamo splendidamente, aveva solo un obiettivo: quello di introdurre nella testa della gente che per fare qualsiasi cosa, vedrete anche andare a votare e candidarsi, occorre una bollinatura, una certificazione di qualche colore, permessa dalla tecnica!

Se non capiamo questo non avremo reso giustizia a quella libertà che tanto invochiamo.

Non possiamo più permetterci di non essere consapevolmente responsabili, non possiamo più dilazionare la costruzione.

Quindi, se siamo consapevoli di essere o di voler tornare ad essere cittadini di uno Stato di diritto, la costruzione ha necessariamente un solo nome, e questo nome è POLITICA.

E la politica si fa nelle istituzioni, lo dice la Costituzione Italiana, e infatti sono l’unico in Italia ad aver “osato” scrivere un libro che parla della necessità di costruire un Partito Unitario di Liberazione Nazionale.

Questo può essere fatto solo scavalcando divisioni ideologiche e personalistiche, partitini dello zero-virgola, intellettuali che ancora oggi dicono che il nostro nemico sono gli Stati Uniti perché hanno le basi militari, e questo è vero, ma non vogliono vedere che la grande influenza della Cina sulla nostra politica, i grandi pacchetti azionari che detiene di tutte le aziende strategiche, ancora per poco in mano allo Stato Italiano.

Molti intellettuali fanno finta di non capire che ci stiamo avviando inesorabilmente verso un regime comunista-sanitario di approvazione sociale stile credito sociale cinese!

Quindi, e concludo, se vogliamo avere l’onore di chiamarci di nuovo cittadini liberi, dobbiamo riappropriarci della politica, rinnovandola in piena trasparenza, facendo anche capire a tutti gli intellettuali ideologizzati che non stanno facendo un bel servizio alla libertà, alla democrazia e allo Stato di diritto.

O sono veramente con quel popolo cui fanno tanto riferimento, ma all’insegna dei diritti umani, senza altre ideologie destra/sinistra, o saranno responsabili dell’ennesimo favore della politica verso le oligarchie che ci governano dietro lo show televisivo del mainstream.

Quindi svegliamoci e organizziamoci politicamente, ma a livello nazionale!

Anche qui, rinvio al mio articolo su tutta la parte operativa.

Grazie mille!

 

14 agosto 2021

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