Libero 2 di 266: PERDONALI ROALD, ANCHE SE SANNO QUELLO CHE FANNO

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Il secondo scritto libero da punteggiatura a mo’ di flusso continuo di coscienza è questa volta di 266 parole come conteggiate da Word e prende spunto da un fatto di “cronaca nera culturale”.

Qui il video del pezzo

Di Massimo Franceschini

Pubblicato anche su Sfero

Odio gli epiteti gratuiti come le insinuazioni dalle ingiurie sottese e gli sberleffi d’accatto a prova di estese imbecillità da chi mai trovò la giusta razione ma ora vuol vietar ogni aggettivo di potenziale offesa come a riscriver la realtà a guisa di comodo sofà dove poggiar le terga mai menate di bambini di certo viziati che pretendon ovattare il mondo reale a mo’ delle proprie incertezze che descrivon liquide per nasconder l’osceno mascherato da umanistico diritto e allora non mi resta che ingiuriar me stesso per esser certo di libertà finquando l’autoflagello non sarà reato anch’esso e liberarmi di tanta ripulsa sennò al fegato fa male ché sfogar la rabbia è alfin salutare così vi partecipo della sfortuna di esser me medesimo sì malconcio dalla vita che mi regalò un corpo sgraziato e viziato anche se alfin la malasorte ha trovato un pareggio ma ciò non toglie che mi veda sì brutto sì tanto che non mi consolan le care amiche a dirmi interessante ma incapaci di superar il fatto che se fossi nei loro panni guarderei avanti alla ricerca di altri profili dalle morbide e invidiate fattezze anche se ormai le ho così familiari che lo specchio restituisce un’immagine assuefatta allo sguardo obbligato che però non cancella che mi senta storto e malfatto e dissonante dall’armonia che in altri apprezzo senza per questo avvilirmi adesso dato che se brutto non ci piove almeno non mi paio sì perfetto imbecille anche se più di un momento da coglione è passato nella mia storia ma sappiam bene che nessuno è perfetto men che meno il sottoscritto.
(AI free)

10 marzo 2023
Fonte immagine (Roald Dahl): Flickr, Trusted Reviews

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