lancio della penna

Un work in progress di espressioni varie, raccolte dal 1991
(AI free)

di Massimo Franceschini


I nostri momenti

come squarci di bellezza nell’incedere del tempo

come oasi di pace fra le onde di un vissuto popolato da alieni

che sempre più stentiamo a riconoscere con le fattezze cui siamo abituati a pensare gli uomini di un mondo appena normale

 

E in tutto ciò resta l’amore

come onda portante di noi

come respiro necessario a riconoscerci nel tempo dei grandi inganni

un amore forgiato dalle stranezze del presente

che agli occhi dei senza esperienza paiono normali pretese

nel tempo digitalizzato

 

29 settembre 2023


Le peregrinazioni del pensiero

hanno per ognun la loro strada

chi le lascia andare, indifferente

chi le perde

o le rimpiange

chi le cerca, ma non le trova

chi le trova, ma non le semina

chi le sfoggia, incurante dell’effetto

 

Tutte le vie ho frequentato

ma da un certo punto ho annotato

ho dovuto portare ordine

almeno esteriore

che il disordine

va libero sulla mia strada

 

Una possibile introduzione al libro di “espressioni”, 26 maggio 2023


Da una sollecitazione conseguente ad uno spettacolo teatrale interattivo:

Sono stato sempre indeciso su cosa essere da grande, per questo ora sono impassibile.

 

25 luglio 2022


Proporzioni assolate…

Se ribibo’
è biribo’

robibo
è birobo!

 E non provate
a dire di no!

15 giugno 2022


COLORI, TENDENTI ALL’ESAURIMENTO

«Ciao… ma sei gialloooo?!?!»

«Ma noooo, che dici, sono come gli indiani d’America, ma tendente al rosa! Non vedi? Cosa vai a pensare?»

«No no!… tu sei giallo sporco! E invece avevi detto di essere rossiccio!»

«Vabbè… fai come vuoi».

«E  non dirmi “fai come vuoi”, è com’è!»

«Contenta te…»

«Contenta un corno! Sei giallo! E non me la racconti giusta!»

«Ma se ti avevo detto di essere di sangue misto… mezzo giallo, mezzo indiano!»

«E quando mai giallo e oliva fanno rosa-rossiccio?»

«Ma che ne sooooo!! Avrò qualche antenato diverso… Se ti può far piacere la mattina sono rosa pallido, la sera quasi amaranto! Ma lo sai di che colore può essere una mela?»

«Certo! Ce l’hai in mano!»

«Appunto… e allora sei daltonica!»

«Senti, hai voglia di farmi incazzare! La verità è che non mi piacete, tu e la tua mela… ma ti pare il caso di mangiare al primo appuntamento? E in foto eri diverso!»

«Beh… se per questo anche tu sembravi più magra, ma va bene comunque sai…»

«Ah ecco! Ora siamo anche agli insulti!»

«Ma quali insulti! Ma sei sempre così, con i nervi a fior di pelle?»

«Ma la finisci di insultare!?!? Ma chi ti  credi di essere?!?!»

«Ok… guarda… scusa, ma non è stato un piacere… mi spiace, buona serata.»

«Ah ecco, ora fai l’offeso e credi di potertene andare così…»

«Senti… nooo… ma che fai? Piangi? Addirittura?»

La nuova coppia finirà male, soprattutto lui…

13 giugno 2022


Gli ultimi tre anni:

ma  ni  po  la  zio  ne  pro  pa  ga  nda

pa  ga  pro  ni  ma  nda  la  po  zio  ne

15 marzo 2022


IO E RESPIRO, UNA BRUTTA STORIA

Respiro, sì,
ma con l’asma, subito forte, inevitabile

Respiro, sì,
ma attento al freddo, a non sudare

Respiro, sì,
ma evita polvere, pollini, piante, animali

E poi all’improvviso, da ragazzo,
le meraviglie degli spray
di nuova generazione

Respiro
grazie a quelle corporazioni che
anche se per altri motivi
più tardi avrei imparato a odiare

Respiro liberamente
mai come potrei in effetti
ma a sufficienza per dimenticare

Basta avere sempre dietro lo spray
da usare senza farmi vedere

Gli spray illudono
continuo a respirare
di fatto sempre meno
con l’asma che diventa
BroncoPneumopatiaCronicaOstruttiva

Che chiede il conto
dopo il secondo intervento
a darmi squarci di sofferenza
arredati da urla
che sembrano di un altro

Il mio respiro
un atto a caro prezzo
che mi son sempre dovuto sudare

10 novembre 2021


massimo franceschini blog

5 giugno 2021


E LO SCHERMO SI RIEMPÌ

E lo schermo si riempì
di uomini che si agitavano
ridevano
mostravano abilità
da case confortevoli

Ancora non capivano
la metamorfosi
in celle di lusso
ormai già precarie

Il 2020
non lo dimenticheranno mai
il ’21
inizierà
il reset globale
ci darà la misura
dell’ipocrisia tecnica
dell’asservimento
o del coraggio

Qui la versione per YouTube

31 dicembre 2020


Alcune espressioni da una chat di scrittura creativa a cui ho partecipato per un po’:

– non ricordo esattamente il tema, forse costruire qualcosa da una mela:

Se al posto di Adamo il buon Dio avesse messo Guglielmo Tell, per forza non ancora così bravo, avremmo forse una mela in più ma… (da completare a piacimento!)

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– questa mi sembra invitasse a scrivere qualcosa su una parte del nostro corpo:

Ah! Dice che sono “etrusco”!… non gli piaccio!!
Ed io l’ho sempre ringraziato rompendogli le balle, quante migliaia di fazzoletti!
La notte poi vado solo a mezzo servizio, una parte la chiudo per riaprirla la mattina.
Una guerra che dura da tanti anni… mi accetterà prima o poi!

Qui la versione per YouTube 

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– qui si doveva commentare un quadro impressionista, Monet:

La visione dell’opera mi procura un senso di profonda invidia per la mano dell’artista: deve essere un genio per mantenere l’incredibile coerenza dell’oggetto rappresentato nonostante il suo Parkinson…

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– non ricordo bene il tema, forse si doveva scrivere sul tradimento:

Quella mattina si era svegliato presto, dopo una notte agitata, con ancora in mente le immagini scattate da Mario di lei che amoreggiava con uno sconosciuto.
Aveva fatto presto la stronza.
Il lupo perde il pelo ma… alla faccia del periodo di riflessione!
E lui che due giorni prima si era mostrato reticente alla piacente signora dallo sguardo ammiccante…

——–

– qui proprio non ricordo il tema:

Finalmente un segnale di risveglio dalla catatonia, pensò la psicologa guardando il disegno che la bambina aveva fatto quasi in trance, tremando.
Rimaneva da capire chi avesse acceso l’incendio che aveva sterminato la sua famiglia, fermato nel disegno al suo inizio, e come mai lei, unica sopravvissuta, fu trovata in cortile abbracciata al cane che guaiva disperato.

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– visti i puntini iniziali, probabilmente si trattava di completare una frase, forse su qualche buon proponimento:

… di non cercare guai, in nessun modo, perché la vita sarebbe stata già dura del suo.
Crescendo aveva cercato di contravvenire in ogni modo a quel comandamento, era arrivata a bere, a drogarsi ma l’uccisione di quel verme del suo capo era forse un passo eccessivo di “liberazione”… anche se ancora nessuno l’aveva scoperta.

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– mi sembra che qui si dovesse ricordare un momento particolare relativo all’ambito affettivo:

Un piccolissimo “ti amo”, sussurrato, anche se mi penetra più di un grido, una goccia nel mare degli eventi, dei problemi, dei desideri, una conferma che la ricerca non è stata vana, che ora “siamo”. 

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– qui proprio non ricordo il tema, forse ha a che fare con il Natale, visto che era dicembre, oppure descrivere l’eccitazione per le belle bariste… :

È un’ora che sono in piedi, ancora sdraiato nei miei pensieri, il diluvio non promette pausa.
Devo comunque uscire, le abitudini non sentono ragioni.
L’umore del giornalaio è adeguato all’umidità, gli insulti al governo coprono la mitraglia sull’ombrello… finalmente un motivo per sorridere, mentre aggiungo volentieri auguri di malanni, forche e manette… è Natale, siamo di manica larga!
Il bar è strapieno ma i nostri occhi trovano comunque la strada, il caffè di Giulia è dolcissimo…
 

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– qui mi sembra si dovesse descrivere il viso di una persona cara:

A prima vista il soggetto caucasico presenta lineamenti regolari e una corretta proporzione dei componenti.
La grandezza degli occhi si confà al resto e la reciproca distanza rientra nella norma, il colore fa pendant con la capigliatura, corta e variamente direzionata.
Orecchie proporzionate al resto degli elementi, non sporgenti oltre la norma.
Pelle non particolarmente chiara, però illuminata da uno splendido sorriso che accende tutti gli elementi… soprattutto quando mi guarda con amore.
 

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– qui proprio non ricordo, anche se non mi sembra si trattasse di progettare un crimine, forse parlare di un rumore che ci sveglia al mattino; anche qui ho immesso un contenuto pulp, per bilanciare un po’ la frequente tendenza della chat al “Libro Cuore”:

Il puntuale e disperato litigio della giovane coppia di inquilini, scandito dai pesanti ceffoni sul dolce viso di lei, sanciva l’ennesimo traumatico risveglio.
Erano mesi che Joe sopportava in silenzio, da quando senza lavoro era costretto ad assaporare la vita del vicinato, illudendosi inutilmente che prima o poi sarebbe comunque riuscito a godersi fino all’ultima voglia di Morfeo.
Il ricordo della chiave inglese gettata nella scarpata a notte fonda, dopo aver lavorato sulle ruote del manesco, lo mise subito di buon umore.
Joe era convinto che da oggi la vita della bella inquilina sarebbe cambiata, ed anche la sua.
La strada per la città era così ripida e lunga…
 

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– qui mi sembra si trattasse di descrivere la decade appena conclusa:

In fuga da stolti, villici e marrani, solo e ramingo compivo i miei piani.
A mezza via lo ligure amore, dall’Umbria mi reca al cospetto de lo mare.
Al fin di decade scampo al trapasso, ultimo pegno a cotanto sconquasso.

dicembre 2019


Cosa dirti Donna
di non già detto
meraviglia
squallore
speranza
preghiera

ti prego guardami
spero tu sappia
non siamo tutti uguali
spero tu veda
meglio di me il futuro
spero tu senta
lo stupore di guardarti

8 marzo 2015


Dal primo giorno
che hai gridato e colorato
dal primo giorno
che ti hanno sentito
hai voluto parlare
sempre e comunque

Forse lo sai
ma forse non sai quanto
vivi d’arte

settembre 2001, un motto scritto a Milano nei giorni dell’attacco alle torri gemelle


Quando una carezza
vorrà dire ti amo
quando un bacio
sarà all’inizio o alla fine del giorno
quando una notte d’amore
lascerà il sorriso negli amanti
il mondo avrà un futuro migliore

La gioia di amare
potrebbe essere
la nuova gravitazione universale

giugno 2000 (andrà poi nel primo libro)


Lo spirito
non è una quantità
e l’amore
è la sua qualità
più alta e generosa

anno 2000, ma il ricordo non fornisce altro


L’amore che hai
è quello che vedi
l’amore che puoi vedere
è quello che senti
l’amore che puoi sentire
è quello che sei disposto a dare

13 agosto 1999


Ricordi ancora
quando vedesti il mio sguardo
uno dei pochi sai
che non persi
uno di quelli
che seppe guardare

Perciò
non chiedere mai
perché voglio vederti
lascia che il cuore
dia la sua risposta
sia una sfida
od un sorriso

19 marzo 1993


Nella vita
hai quello che dai
perciò
usa gentilezza
anche quando sembra strano

Gentilezza
non fa rima con debolezza

28 giugno 1992


Certe notti
gli oscuri presagi
alzano un vento
pregno di sudore

Certe notti
sulle crespe di un lago
aleggia il mistero
di visioni riflesse
nel sospiro di luna

2 aprile 1992


Spade
cariche di gloria
giacciono inermi
nella segreta oscura
di una torre merlata
una luce si intrufola indiscreta
e dal metallo
echeggia uno scarno bagliore
che apre in me antichi furori
per donne bramate
e feroci battaglie
al nemico di turno
che ora
non vedo più

31 gennaio 1992


A Luca, amico e poeta scavezzacollo:

Tetri pensieri
di immonde carezze
saettano come folgori
nelle solide menti
dell’agglomerato monastico femminile
stancamente salmodiante
al passaggio di quel giovine corpo
intento a soddisfare
le vili esigenze
delle sue ghiandole sudorifere

Io
che seguivo
assorto in oscuri dilemmi
levo il mio canto gioioso
a coprire il fragore
della giustizia divina
miracolosamente apparsa
nelle vesti di quel vecchio campanile
che perentoriamente si adagiava
su quei fuggenti sai

Colgo felice un velo
da sotto il masso
e con esso mi soffio il naso
in mistico rapimento

5 gennaio 1992


Orsù eroi
giunto è il tempo
di riprender le spade
accendere i cuori
e nutrir le speranze

Orsù eroi
torniamo all’azione
non v’è più tempo per il dolore
e per falsi piaceri

Orsù eroi
gettiamo il fardello
siam pronti a ritrovare
la memoria e la forza

Orsù eroi
che gloria ci attende
libertà sarà il premio
e la morte
un comico ricordo

28 dicembre 1991



fonte immagine: Wiki

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