DAL BLOG, AI VIDEO, AL NUOVO LIBRO, UN APPELLO OLTRE IL REGIME

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Un 2020-21 all’insegna della comunicazione, nonostante il regime sanitario

di Massimo Franceschini

 

pubblicato anche su Attivismo.info e Sfero

Era il 28 febbraio del 2020 quando su Facebook condividevo questo video del Dott. Burioni, con il seguente commento, quando ancora non avevamo capito che per il coronavirus c’era la cura con farmaci normalmente in commercio, non costosi, come affermano e praticano molti medici che ritengono ancora libera la loro professione, come da Costituzione (mentre il Ministero della Sanità ancor oggi fa finta di non sapere!):

Parole testuali nelle conclusioni dal minuto 10,38 circa: “…per fortuna nella maggior parte dei casi il paziente guarisce da solo e questa polmonite è molto lieve…”. Quindi, chiamiamola come vogliamo, occorrono sicuramente particolari attenzioni per le persone anziane con problemi pregressi e per tutti quelli in vario modo debilitati e, ovviamente, per chi vive insieme a questi. Insomma, chi sta bene continuerà a stare bene e non avrà problemi. A questo punto però dobbiamo capire il ruolo dei media, al solito bestiale, e della politica, sottomessa a questi e ad altre determinazioni corporativistiche, sicuramente industriali farmaceutiche, forse legate alle tecnologie di controllo ed estere: se invece di spargere terrore ed occupare la narrazione e l’agenda politica avessero improntato una seria campagna sugli stili di vita corretti e su quelli da evitare, sulla necessità di mangiare genuino e/o integrare e via dicendo? Non ne avremmo guadagnato tutti e bloccato meno il Paese?

Pochi giorni dopo, anche se non avevamo tutte le certezze di oggi, comunque diverse e più consapevoli da quelle spacciate dal mainstream, scrivevo questo, a cui sarebbe seguita una serie di articoli corredati da molti documenti, che andavano a denunciare ciò che stava realmente accadendo con la scusa dell’“emergenza sanitaria”.

Da lì in poi, è stato naturale per me “restituire” la grande rabbia che provavo, e provo tuttora: ho innescato un processo di “resilienza creativa”, come accaduto per altri momenti negativi della mia vita.

Ebbene, avessi la facoltà di compiere miracoli farei volentieri un cambio, nonostante possa rappresentare per me, ora come ora, un grande sacrificio: baratterei tutte le azioni creative del 2020, come l’apertura del blog, la valvola di sfogo dei video, la ricerca di spazi liberi di espressione su altre piattaforme social, come Sfero, la pubblicazione di un nuovo libro sulla necessità di un progetto politico che ritengo indispensabile ed altro ancora, che sta maturando in una nuova associazione proprio in questi giorni, con un ritorno indietro nel tempo e la non comparsa del virus.

Un sacrificio creativo dunque, però ben ripagato: avrebbe salvato molte vite e gravi problemi alle generazioni future, oltre a quelli di ordine sociale, politico ed economico.

Ci saremmo risparmiati la criminale “risposta” al virus, arrangiata dalla maggior parte dei poteri mondiali e, cosa ancor più devastante, l’imbarazzante reazione a tutto ciò da parte di molti cittadini, una delle cose che più addolorano, oltre a mandarmi veramente in bestia.

Perché imbarazzante, direte voi?

Beh, come chiamare l’accettazione supina del regime sanitario, senza domande o riserve di sorta?

Come chiamare la sottomissione forzata alle mascherine per i bambini?

E la delazione a cui molti sono giunti?

Per non parlare dell’appiattimento spinto fino all’inverosimile, anche attivo, da parte di esponenti della Pubblica Amministrazione e delle varie Istituzioni, Associazioni, Ordini Professionali e chi più ne ha più ne metta?

La verità è che ci siamo rivelati un popolo di collaborazionisti-teledipendenti!

Addirittura, quelli che hanno sempre “giustificato” e sostenuto l’attività politica con l’antifascismo, o con un concetto assai superficiale di “libertà”, si sono rivelati i migliori paladini di un regime illiberale assai più pervasivo, fondato su paura & propaganda, grazie al controllo tecno-mediatico da parte delle forze di cui questi “signori” si sono fatti lacchè.

Ebbene, la risposta a tutto ciò non può che essere creativa, soprattutto politicamente e culturalmente, dall’alto di una consapevole etica umanistica che deve diventare azione politica e giuridica.

La società civile ha dato un ottimo esempio di ciò, con la miriade di comitati, associazioni, prassi alternative e di aiuto; la “politica alternativa” è rimasta al palo, nella sua insufficienza prospettica e comunicativa, spesso non riconosciuta, come spiego anche in questa serie di video.

Dobbiamo capirlo, una volta per tutte: la nuova e diversa realtà politica, apparentemente impossibile, va creata con un atto consapevole, deciso, unitario ed aperto e tutti, come spiego nel video linkato sopra, non c’è altro sistema.

Non abbiamo diritto di lamentarci, se non ci diamo da fare per restaurare Costituzione e diritti umani.

5 marzo 2021

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