LA POLITICA-SPETTACOLO CHE TUTTI NON HANNO INTERESSE A CAPIRE

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La funzione coinvolgente, distraente e consolatoria di media e social media impedisce di capire e alimenta la cecità politica anche di chi “pretende di capire”

Pubblicato anche su Attivismo.info e Sfero

di Massimo Franceschini

Per chi lo “può” vedere, soprattutto dopo gli ultimi due anni, è del tutto evidente che siamo in mano ad una narrazione di potere, il cosiddetto “pensiero unico dominante”, talmente raffinato da obnubilare, indirettamente, anche le facoltà di quelli che pretendono di essere “dalla parte della ragione”.

Andiamo con ordine, partendo dall’incipit di questo bel post di Pierluigi Fagan, analista geopolitico:
REALITY.  Zelensky è la Chiara Ferragni della politica internazionale. L’hanno pensato per dire “vedi ce la potresti fare anche tu” e questo piace. Inutile cercare di rompere questo sogno alla gente, la realtà è così brutta che sognare è l’unico balsamo. In più è gratis, o tale si pensa.
Un secondo dopo che accade qualcosa o lui fa accadere qualcosa, madri incinte che sanguinano, centrali atomiche colpite da missili o in blackout, dopo aver parlato con Biden o Johnson ed addirittura Westminster in diretta e solo perché Dio aveva da fare, lui va in video e twitta. Tutti i giorni, più volte al giorno. Ha sempre un testo pronto, ha una intera squadra di spin doctor sotto. E visto che gente manda alle trattative, mi riesce difficile pensare siano ucraini. E vista la pertinenza, la velocità, la struttura della narrazione è ridicolo il solo pensarlo.
Pensate davvero che uno che sta intronato dopo 14 giorni di bombardamento, semi assediato, con la nazione in fiamme milioni di cittadini sfollati, m-i-l-i-o-n-i di donne-vecchi-bambini, invaso da uno dei più potenti eserciti del mondo, con mille ed uno problemi operativi da risolvere o da non risolvere come sfollare per tempo un ospedale di una città che i russi hanno impiegato giorni a cingere d’assedio, è credibile vada in video a fare occhiolino o la versione affranta o quella che urla “maledetti europei date l’assenso alla no-fly-zone, venite dietro al Vostro Capitan Libertà che sto lottando anche per voi!”? Tutti i giorni, più volte al giorno? Davvero riuscireste a farlo? Siate onesti. Dai, non ci credo. Tutto ciò vi sembra credibile?

Credo ci sia poco da aggiungere, se non osservare come la narrazione pandemica sia stata sostituita dalla guerra, con in sostanza gli stessi attori e metodi, nella continua replica della stessa sceneggiatura “politica-spettacolo” importata qualche decennio fa dagli USA e diventata protocollo universale di intrattenimento-gestione del pensiero e dell’agenda mondiale.

La distrazione consolatoria e apparentemente “responsabilizzante”, è tranquillamente accettata da un alto numero di persone che altrimenti dovrebbero guardare in faccia la realtà, cosa assai scomoda oggi per la “confort zone” ormai “necessaria” a chi non ha più abbastanza energia per affrontare anche i problemi derivanti da una maggior consapevolezza: spesso preferiamo non vedere ed assumiamo una “spiegazione” sapientemente confezionata ed emotivamente coinvolgente, con cui trovare facile corrispondenza con un prossimo affine a quella “socialità prudenziale” politicamente corretta che, apparentemente, “aiuta” a vivere in questa realtà resa assai più confusa di quel che è.

Sempre di Fagan, un altro incipit da un suo pezzo intitolato SONO INDIG-NATO!:
Il mondo è sull’orlo del baratro per cosa esattamente? Perché l’Ucraina deve avere la libertà di richiedere l’ammissione alla NATO. Cioè, noi stiamo facendo questo ignominioso fracasso perché difendiamo il principio di libertà del “popolo ucraino” a chiedere di entrare nel sistema militare comandato dall’altra unica potenza nucleare con 5000 testate? Di modo così che gli USA possano piazzare missili ai bordi nord-orientali della libera e democratica Ucraina distanti tre minuti da Mosca? Così che Mosca sappia che verrà cancellata dalle cartine geografiche prima che abbia il tempo materiale di attivare la sua risposta che comunque impiegherebbe decine e decine di minuti per arrivare a Washington? Bravi!

Credo ci sia poco da aggiungere a riguardo, oltre al fatto che, come ho spesso ripetuto, Putin va comunque duramente criticato per l’invasione militare perché aveva altre opzioni.

Per sapere cosa intendo esattamente, potete cercare nelle informazioni all’interno del video che linkavo alla fine del seguente intervento del 9 marzo scorso, in cui spiegavo la mia posizione sulla guerra:
Riguardo alla mia posizione rispetto alla crisi Ucraina, come sempre ispirata ai diritti umani, dico che questi e le comunità si possono anche difendere con le armi, certo non nel modo ipocrita dell’Occidente imperialista, in questo caso certamente criticabile per il pericolo dell’espansione NATO. Il problema di molta politica “alternativa” è che risulta sostanzialmente appiattita sulla politica di Putin, non considerando la possibilità di altre politiche e manovre da parte della Russia. Se uno sbaglia più dell’altro, si ritiene l’altro autorizzato a fare qualsiasi cosa, ma così non si esce dalla logica del “o di qua o di là” anche se, a ben vedere, la semplice “equidistanza” non è un valore in sé, quando non contiene una vera politica alternativa, ma solo una testimonianza sterile di pacifismo. Ed il punto è proprio questo: la difficoltà nella nascita di una vera politica alternativa, tesa a rimettere i valori universali al centro per farne agenda politica, non è solo impedita dal sistema vigente nell’Occidente, ma anche da un certo “contro-sistema” che non riesce ad uscire da posizioni ideologiche e strategiche globali, rimanendo invischiato in una lotta globale fra sistemi, senza possibilità di costruzione di una politica nuova, cosa invece sempre più necessaria in un mondo che appare destinato o ad una crisi/guerra totale, o ad una multipolarità in cui nessuno dei poli sembra garantire un luogo nel mondo in cui ci piacerebbe veramente vivere. In questo mio ultimo video, riflessioni utili a capire: https://youtu.be/2RHIF3zZZaQ.

Altri interventi su questa crisi e su molti altri argomenti sono raccolti, partendo dal più recente, in questo articolo dal mio blog.

Ecco così introdotto il tema che mi sta più a cuore: l’insufficienza e la distorsione di molte formazioni presenti nel mondo del “dissenso”, che difficilmente riescono a divincolarsi da “obblighi” ideologico-personalistici e da una propensione all’antagonismo velleitario che resterà sempre minoritario.

Insufficienza quindi ideologica e di prospettiva, che si lega con la questione media e social media, ambito dalla quale si ottiene una falsa impressione di azione e consenso.

A questo proposito, concludo questo articolo pieno di rimandi, assai opportuni, ecco un estratto di un altro mio intervento del 18 febbraio scorso, sempre tratto dal contenuto linkato poco sopra:
[…] qui il problema è scegliere una direzione politico-operativa conseguente alla drammatica situazione del Paese e delle sue Istituzioni, dove dobbiamo riportarci la società civile che non si riconosce nel nuovo mondo che le oligarchie stanno preparando.
Purtroppo il movimento politico alternativo non sembra più capace o interessato a parlare al Paese, ma si avviluppa nei suoi facilissimi contatti favoriti dalle piattaforme del digitale, che ci danno una falsata impressione percettiva sulla nostra presa sociale
[…] nei partitini che frequentiamo sul web e in molti dei personaggi a cui regaliamo visualizzazioni la politica è andata persa in ideologismi, settarismi e personalismi, o addirittura annacquata da tutta una serie di contenuti relativi a presunti “risvegli personali”, addirittura attribuiti alla Costituzione con un’inversione di piani assai disturbante democraticamente, perché sottomette la consapevolezza e l’attività politica ad un “determinismo coscienziale” del tutto fuori luogo, oltreché indimostrabile.
L’antipolitica si nutre molto al giorno d’oggi di false prospettive, che con il web vanno a nozze.
Noi dobbiamo organizzare un soggetto politico chiaramente ispirato ai diritti umani, alla Costituzione e allo Stato di diritto, per raccogliere la società civile ancora sana, prima che sia troppo tardi e la tecnocrazia ci escluda fisicamente e digitalmente da ogni interfaccia con lo Stato.
Dobbiamo prendere decisioni operative urgenti per parlare alla società civile.
Gli attivisti onesti e realmente interessati ci seguiranno, i personalisti se ne faranno una ragione o scompariranno, il popolo del dissenso se saremo bravi si unirà sopra i loro presunti rappresentanti, la società civile sana sarà pronta.
Sta a noi essere sagaci e lungimiranti
.

Ps. Riguardo alle problematiche legate a media e social media consiglio anche la lettura di questo e questo, mentre per i problemi della politica alternativa rimando a questi articoli e video

12 marzo 2022
Fonte immagini: Citazioni e frasi celebri, Pixabay, Wikimedia Commons

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